Ortrugo: l’anima frizzante delle colline piacentine

Ortrugo: l’anima frizzante delle colline piacentine

Ci sono vini che raccontano il luogo da cui provengono con la naturalezza di un dialetto antico. L’Ortrugo è uno di questi. Fresco, essenziale, mai artefatto, porta nel calice l’identità sincera delle colline piacentine.

Per lungo tempo ha vissuto ai margini della scena enologica, utilizzato soprattutto come vitigno da taglio. Eppure, già nel XIX secolo, i registri agrari ne riportavano il nome, segno di una presenza radicata e resistente. Solo negli anni ’70, alcuni viticoltori del territorio scelsero di crederci fino in fondo: iniziarono a vinificarlo in purezza, riscoprendone le doti di freschezza, finezza aromatica e vocazione naturale alla frizzantezza. Il riconoscimento della DOC, arrivato nel 1984, ha segnato la svolta definitiva: da comprimario a portavoce del carattere enologico piacentino.

 

Dalla vigna al bicchiere: dove nasce la sua leggerezza

L’Ortrugo prende forma tra i nostri filari nelle colline arquatesi e della Val Tidone, dove i grappoli maturano sotto un cielo terso e un sole generoso. La raccolta è manuale e avviene in epoca precoce: serve precisione per cogliere il momento esatto in cui acidità e aromaticità si incontrano in perfetto equilibrio.

In cantina, la trasformazione avviene con lo stesso rispetto riservato in vigna. Le uve, selezionate e in condizioni sanitarie impeccabili, vengono pressate delicatamente. Il mosto fermenta a temperatura controllata, mai oltre i 18°C, per non disperdere la fragranza dei profumi che l’Ortrugo sa offrire: fiori bianchi, glicine, biancospino, accenni di frutta fresca.

La presa di spuma avviene con rifermentazione naturale in autoclave, a bassa temperatura, secondo il Metodo Martinotti. Un breve passaggio sui lieviti aggiunge complessità e finezza, senza appesantire. Il risultato è un vino vivace, immediato, che disseta con eleganza e parla con autenticità.

 

Quattro espressioni, un solo carattere

La nostra cantina interpreta l’Ortrugo in quattro versioni, diverse per stile ma accomunate da un principio: custodire e valorizzare il carattere autentico del vitigno.

Torna al blog